Ehi, questa mattina giù al parco,sai si parlava di quando ci si
allenava nel fango e il mondo lo si scopriva giocando, ricordi il tipo
che parlava poco, lui già vedeva il suo scopo, dentro lo sguardo
bruciava quel fuoco, amava il gioco, amava il suo pallone, viveva per
diventare il migliore, lo si chiamava il campione, sembrava un uomo con
le sue scarpette addosso, guardava avanti fisso e diceva a se
stesso :
Ci sei solo tu, con quella porta davanti
(e un tiro da segnare che aspetta per svelarti se...)
tu ti fai i sogni per cui tu corri
(li meriti davvero o son solo illusioni folli !)
Solo tu e quella porta più in là
(sotto i fischi di tutti quando quel tiro non va)
particolari sciocchi
(se pari si vede dagli occhi)
niente paura tu corri, tu corri
niente paura tu corri
THEMA :
In questa vita niente è dato per niente, diceva continuamente quel
ragazzino già grande coi sogni d´adolescente, nel campetto tra i
palazzi si allenava al mondo metteva il cuore sul campo e mostrava il
suo talento, attento ad ogni appunto dell´allenatore, cresceva col suo
pallone, la stoffa del giocatore, un campione coi sogni impressi negli
occhi, suo padre là sugli spalti si rivedeva in carriera quando giocava
ai suoi tempi, per non deluderlo fece un provino e subito siritrovò con
un contratto in fronte a un grande pubblico, vide i suoi
sognirealizzati in un lampo, il ragazzino ora è un uomo che da
spettacolo in campo,ed è l´orgoglio del padre, di tutta la famiglia,
negli occhi lo stesso fuoco e quando combatte nell´area, mette la
voglia, fantasia, altruismo per la sua squadra, mentre ripete a se
stesso cercando la sua
vittoria:
Ci sei solo tu, con quella porta davantï